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Francine

Benefici della seta

La seta possiede un alto contenuto di serina, una proteina fisiologica che fornisce energia per lo sviluppo cellulare che idrata e illumina la pelle e i capelli in profondità. Uno dei componenti principali delle proteine della seta è la sericina, un elemento particolarmente affine alle cheratine della pelle e del capello con le quali sviluppa un complesso simile a quello che è naturalmente presente nella fibra della seta stessa. Queste proteine hanno la capacità di fissare l’acqua sulla superficie del derma formando anche un velo protettivo che ne riduce la disidratazione cutanea e lenisce la pelle prevenendo la formazione di brufoli. Esistono infatti veri e propri trattamenti fatti con i bozzoli dei bachi da seta eseguiti sia sulla pelle del viso per tonificarla e illuminarla o direttamente sul cuoio capelluto per un risultato riarmonizzante ed equilibrante.

Cosa mi ha spinto a scegliere la seta come materia prima?

Ho iniziato a conoscere il mondo della seta prima con lo shopping online e poi su qualche blog beauty, ma il motivo principale che mi ha spinto a scegliere questa materia prima per i miei prodotti sono stati gli studi che sono stati effettuati da dermatologi e scienziati per capire se effettivamente la seta portasse benefici alle persone. Essendo figlia di madre medico, sono cresciuta vedendo la passione che lei metteva nel suo lavoro e la soddisfazione che provava nel curare le persone e vedere che grazie a lei stavano bene. Inconsciamente forse ho voluto fare la stessa cosa ma con una strada e studi diversi. Esistono tanti test che sono stati effettuati da varie università del mondo su quanto la seta può effettivamente dare benefici ed alleviare e ridurre le infiammazioni della pelle e prevenire le rughe da cuscino. Altri test hanno invece confermato che la seta riduce l'entità del processo infiammatorio, evitando le infezioni e accelerando la rigenerazione tissutale dei pazienti sottoposti a radioterapia nei reparti oncologici e quelli affetti da dermatite atopica. Qust'ultimo test è stato effettuato dall'università di Bologna.
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